Associazione Liguria Pride: per i diritti LGBTQ+

Pride 2023

il nostro pride 2023

LIGURIA PRIDE 2023 CORPI EXTRAVAGANTI

Quest’anno il Liguria Pride celebra i CORPI: i nostri, qualunque e comunque, concreti, desiderati e immaginati.

Corpi DISOBBEDIENTI e IRRIVERENTI che si contrappongono all’ordine sociale patriarcale, razzista, abilista, grassofobico e omolesbobitransfobico che li pone ai margini.

Corpi INTERCONNESSI, in relazione gli uni con gli altri, interdipendenti e fragili, ma liberi di scegliere e costruire i propri legami.

Corpi EXTRA-ORDINARI non rinchiusi nelle gabbie dei modelli conformi, astratti e genderizzati. 

Corpi quindi EXTRA-VAGANTI, come lo erano quelli di chi ha fatto la storia del movimento LGBTQIA+ e dei movimenti femministi.

SOSTIENICI ANCHE TU 🏳️‍🌈

Insieme possiamo creare un futuro in cui l’amore ed essere se stessi trionfi su ogni forma di discriminazione.
Grazie per essere parte di questa lotta per l’uguaglianza e la libertà di essere autentici!

CORPI EXTRA-VAGANTI

Perché siamo eredi della nostra storia, anche se mai è raccontata dalla Soria ufficiale. Abbiamo scelto l’extra-vaganza per connetterci con il pezzo della storia LGBT+, che parla di costruzione di comunità, di spazi sicuri, di cura reciproca tra i corpi messi ai margini dalla società razzista e omo transfobia. 

Un universo imprevisto di inclusività, leggerezza, diritti, colori, libertà e bellezza.

La Ballroom culture nasce a New York ad Harlem negli anni Sessanta. In quel periodo essere persone nere, omosessuali, drag o transgender voleva dire subire violenza sociale e familiare e repressione poliziesca. Le Ballroom erano l’unico posto sicuro, dove nessun veniva giudicat per il colore della pelle o per l’orientamento sessuale. 

In quell’universo, libero e irriverente, partecipare con le proprie House in una Drag Ball permetteva la magia più impossibile: esistere ed essere chi si desiderava.

CORPI EXTRA-ORDINARI

Perché vogliamo provare a evitare ogni dualismo o polarizzazione, e spostare la nostra prospettiva al di là e altrove. E allora liberare i corpi dalle gabbie dei modelli conformi, astratti, genderizzati inizia con il riconoscere le differenze, le caratteristiche individuali, senza richieste di perfezione, performatività o straordinarietà. Perché essere straordinari al contrario significa legittimare ciò che è ordinario, cioè una costruzione sociale e culturale utile alla divisione gerarchica tra esseri umani. Diceva Audre Lorde: “Non sono le nostre differenze a dividerci. È la nostra incapacità a riconoscere, accettare e celebrare queste differenze”

CORPI INTERCONNESSI

Perché vogliamo mettere in discussione definitivamente l’idea di individuo adulto indipendente, forte, autonomo, che di fatto coincide con un corpo maschile cis-etero, bianco, abile e occidentale. Come esseri umani siamo invece tutti interconnessi, in relazione gli uni con gli altri, interdipendenti e fragili, esposti agli accidenti della vita individuale e di comunità. 

Non esiste una vita privata, al sicuro da ogni incombenza e reciprocità; la vita soggettiva è sempre interconnessa ad una vita più ampia – quella culturale, politica ed economica. E il corpo è esposto all’esterno: noi siamo negli sguardi degli altri. Che ci piaccia o no, che ne traiamo giovamento o che ne facciamo fonte di danno, noi vediamo noi stessi attraverso gli occhi degli altri e in questa esposizione possiamo soffrire varie forma di violenza.

CORPI INTERCONNESSI

Perché economia globalizzata, crisi climatica, pandemie, guerre ci mostrano come nessun può dirsi fuori dal sistema, anche se non ne subiamo allo stesso modo le conseguenze. Ci sono infatti alcuni soggetti e intere categorie di persone che vengono escluse dalle reti di tutela politiche e sociali. Ciò che salta agli occhi, se solo volessimo fare attenzione e non distogliere lo sguardo, sono i corpi esposti a condizioni di sfruttamento, stigma e marginalità. La vulnerabilità, come condizione propria dei corpi e quindi della sfera umana, è ciò che fa emergere i diversi gradi di tutela e riconoscimento che permeano le vite di tutti noi.

CORPI DISOBBEDIENTI

Perché i corpi imprevisti, i corpi queer entrano nello spazio pubblico e lo rivoluzionano, aprendo nuovi spazi di espressione e di pensiero; costruiscono nuovi codici per la sicurezza, il consenso, il rispetto.

La loro stessa esistenza è una sfida alla norma legislativa, linguistica, culturale.

CORPI INTRANSIGENTI

Perché i diritti delle donne e i diritti LGBT+ sono considerati aggiuntivi e di valore minore nella scala dei diritti umani. Troppo spesso diventano terreno di scambio politico, di mercanteggiamento o anche scontro per fini diversi, spesso nascosti per affermare equilibri nella compagine al governo, rapporti interstatali, tra stato e chiesa, tra piccoli e grandi gruppi di potere. 

Diciamo basta alle mediazioni politiche fatte sulla nostra pelle. 

Basta alla propaganda che usa i nostri corpi per giustificare interventi militari o per sostenere guerre di civiltà; basta alle politiche volte a negare protezione ai rifugiati e ai richiedenti asilo LGBTIQ+; basta alle narrazioni securitarie; basta alla vittimizzazione e colpevolizzazione dei nostri corpi.

Perché i nostri corpi sono come un campo di battaglia per imporre modelli giusti: come apparire, come vestire, quali forme della salute, come essere normali,come  essere adeguate/i/*, come comportarsi, … Sappiamo riconoscere le diverse forme della violenza. 

Insieme possiamo creare argini ai giudizi interiorizzati, alla colpevolizzazione e alla vittimizzazione che altrettanto ci feriscono. 

CORPI IRRIVERENTI

Perché la Parata del Pride è da sempre un’occasione di libertà, anche nell’eccesso dei colori, della musica e dei corpi. Definita da molti in modo spregiativo come una carnevalata, ci viene detto che sono i corpi liberi a offendere i benpensanti!

I nostri corpi sarebbero indecorosi e offensivi!!!! Cosa è allora il decoro, parola chiave della propaganda politica dei governanti? Decoro è ciò che viene proposto e imposto a un ceto medio impoverito e impaurito. Il decoro serve a tenere a bada chi non ce la fa. Il decoro divide tra perbene e permale e funziona per ottenere consenso. Decoro, merito, disciplina sono le parole d’ordine e gli obiettivi di politiche che legittimano la paura contro ciò che è sporco, contaminante, eccessivo, minaccioso. 

Essere irriverenti è voler rovesciare questa prospettiva. Dare forza, bellezza, favolosità ai corpi nel margine, lasciare che l’eccesso soffi via la patina ipocrita, sessuofobica, razzista e classista delle classi dominanti.

CORPI INGOMBRANTI

Perché non c’è natura senza cultura, non possiamo accedere al corpo senza passare dagli strumenti culturali che possediamo. Ma gli strumenti del potere patriarcale possono essere simbolici, come anche meramente repressivi. Perché la cultura patriarcale è fondata sul controllo dei corpi, della riproduzione, della sessualità. Naturalizza corpi, orientamento sessuale, ruoli di genere, esclude chi non si adegua, chi è fuori dalla norma. Occupare spazi è la nostra rivendicazione di libertà.

CORPI DESIDERANTI

Perché tutte e tutti e tuttu siamo costretti a fare i conti con i desideri che la società sessuofobica stigmatizza come stravaganti, non normali, patologici. La sfera del piacere nel paese dominato dal Vaticano appare come minacciosa o peccaminosa. Si fa ma non si dice, questa è la comunicazione che ci viene veicolata per tutto ciò che attiene alla sessualità. Ma siamo anche nella società della performance e ci viene detto che il consumo ha più valore della relazione, del gioco, del piacere reciproco, del consenso. Che sia kinki che sia vanilla, alla società borghese eteronormata il sesso fa paura. Incapace di parlare di sessualità e di piacere in famiglia come a scuola, incapace di trattare i corpi per la gioia di chi li abita, incapace di promuovere l’autodeterminazione per tuttu, questa società produce vergogna, stigma, emarginazione e disagio. Il Pride è orgoglio di essere, di amare, di piacere e piacersi. Usciamo dagli armadi, usciamo in strada con i nostri corpi desideranti.