Associazione Liguria Pride: per i diritti LGBTQ+

LꞫ ABBIAMO DENUNCIATꞫ TUTTꞫ

immagine creativa: LꞫ ABBIAMO DENUNCIATꞫ TUTTꞫ

Abbiamo querelato chi ci ha accusato di manipolare le menti dei bambini
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Il Liguria Pride ha deciso di andare per vie legali e ha QUERELATO chi ci ha accusato di “indottrinare”, “fare violenza” e “adulterare e manipolare” le menti dei bambini. Le affermazioni espresse sui social, su testate giornalistiche e anche in Consiglio Comunale, sono OFFENSIVE, VIOLENTE E DIFFAMANTI, DI EVIDENTE MATRICE DISCRIMINATORIA E POTENZIALI GENERATRICI DI CAMPAGNE D’ODIO.

I FATTI: dal 3 al 7 giugno 2024, presso i Giardini Luzzati di Genova, nella cornice del Liguria Pride Village, come in tutte le precedenti edizioni, abbiamo organizzato il Village Kids con un programma di laboratori ludici ed educativi rivolti a minorɜ accompagnatɜ dai genitori. Questi i titoli: “Una mano per raggiungere: la tecnologia al servizio della disabilità”; “YoYo Lab”; “Yoga adultɜ e bambinɜ”; “Nell’isola dell’ombra”; “Infinite famiglie”, gestito da Edusex.

GLI ATTACCHI: “Uno spazio per indottrinare i bambini alle cause Lgbt. Una violenza sulla pelle dei più piccoli perché è più facile adulterare l’anima di un bambino che quella di un adulto”; “i filo-gender sono consapevoli di tutto questo ma il loro intento è manipolare le coscienze dei piccoli”. Queste le argomentazioni più ricorrenti, fino ad arrivare alla seduta del Consiglio Comunale dell’11 giungo 2024, in cui consiglieri comunali della Lega e la assessora Gaggero sollevano la questione rivolgendo ufficiale e formale appello al Sindaco affinché “intervenga prima che si diffonda la teoria gender”. Un tentativo di vera e propria CENSURA invocata sulla base della fantomatica e non ben definita “ideologia gender”!

Abbiamo raccolto in un dossier tutte queste uscite pubbliche, ora nelle mani degli inquirenti, che dimostrano chiaramente la consapevolezza di ricorrere a DIFFAMANTI INSINUAZIONI, SENZA SCRUPOLO DI VERIFICA DEI FATTI. Si tratta di espressioni coscientemente offensive che non rientrano nel diritto di critica e di informazione ed essendo pubblicate sul web e sui social il loro effetto lesivo ne risulta amplificato.

A questa propaganda negativa e diffamante abbiamo deciso di rispondere con la querela legale, per DARE UN SEGNALE ALLA COMUNITÀ queer e lgbt+ che non subiamo in silenzio, che vogliamo far fallire sul nascere ogni campagna d’odio e contrastare la cultura discriminante che ne è matrice, che per prevenire ogni violenza è necessario smascherare chi instilla credenze sulla presunta superiorità morale e biologica delle persone etero cisgender bianche e occidentali. Mettiamo alla prova il sistema giuridico, che chi ha voluto affossare il DDL Zan ci ha presentato come già attrezzato alla tutela delle persone lgbtqia+.

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